I segreti del suono di Stevie Ray Vaughan: corde, amplificatori ed effetti
Il suono di un chitarrrista nasce dalla combinazione di molti elementi. Nel caso di SRV non bisogna dimenticare innanzitutto il tocco particolare di cui era dotato, l'uso di corde di grandi dimensioni (mi cantino 0.13) l'uso della pennata in giù per la maggior parte tipico dei chitarristi blues e molto altro ancora.
Inoltre non bisogna dimenticare che oltre la "geografia tecnica" di chitarre, amplificatori, corde, effetti e quant'altro esistono elementi difficilmente quantificabili che fanno parte della personalità del musicista. I grandi musicisti possiedono "il suono" che li identifica immediatamente. Immaginate per esempio di ascoltare bendati la chitarra di Santana, chi non la riconoscerebbe al primo ascolto? Quel suono e timbrica unici sono i suoi e di nessun altro esattamente come la voce di ciascuno di noi è diversa. Per cui non limitatevi semplicemente all'analisi tecnica per quanto importante ma ricordate che lavorare sul suono significa sviluppare tecnica, manualità, e destrezza artistica e tutto questo richiede molti anni di duro lavoro.
Qualcuno poco esperto potrebbe possedere le chitarre e gli amplificatori di SRV ma questo non significa che possa avere comunque il suo suono. Questo è bene dirlo da subito per sgombrare il campo da possibili malintesi.
Corde
La scelta delle corde è fondamentale per ottenere il giusto feeling sotto le dita, e per Stevie Ray Vaughan era un elemento cruciale del suo stile aggressivo ma espressivo. Scopriamo quali corde utilizzava e perché facevano la differenza.
.013 – .015 – .019p – .028 – .038 – .058
Il suono parte dalle corde, è li che inizia e si sviluppa quindi un set robusto produce sound robusto ma attenzione non pretendete di avere un action bassa con set del genere sarebbe praticamente impossibile e le corde non avrebbero il giusto spazio per vibrare.
Amplificatori
Il cuore pulsante del sound di Stevie Ray Vaughan era il suo set di amplificatori, capaci di sprigionare calore, potenza e una presenza scenica inconfondibile. Analizziamo i modelli che hanno definito il suo timbro unico.
Durante le registrazioni di "In step" l'ultimo album della sua carriera SRV aveva a disposizione in studio ben 32 amplificatori fra cui un Fender Twin 1962, un Fender Bassman originale 1959, un Fender Harvard e un Magnatone insieme al Fender Vibroverbs, Dumble Steel String Singers e molti altri Fender e Marshall. Sperimentava con varie combinazioni in studio fino ad ottenere il suono che più lo soddisfaceva per registrare.
Vediamo più in dettaglio alcuni degli amplificatori più usati da SRV live e in studio:
1980 Marshall model 4140 Club and Country
Stevie usava questo ampli per i suoni puliti contrariamente a quanto di solito fanno i chitarristi (Fender per i puliti, Marshall per i distorti) anche perchè questo è considerato l'equivalente Marshall del Fender Twin Reverb.
1964 Fender Vibroverb
Per buona parte degli anni 80 il cuore del sound di SRV è costituito da un paio di questi amplificatori sul palco per il suo tipico suono overdrive.
Dumble Steel String Singer
SRV usava i Dumble per i suoni clean. Alexander Dumble è un artigiano californiano che produce questi ottimi (e molto costosi) amplificatori la cui caratteristica è l'estrema limpidezza del suono anche appunto utilizzando set molto grandi di corde.
Fender Super Reverb metà anni 60
SRV usava questo ampli per i suoni puliti in combinazione con il Vibroverb che usava esclusivamente per pilotare il rotating cabinet con cui produceva quel suo caratteristico sound leslie.
Effetti
Seppure utilizzasse pochi effetti rispetto ad altri chitarristi, ogni pedale sulla pedaliera di SRV era scelto con attenzione maniacale. Vediamo quali erano i suoi strumenti segreti per modellare il suono.
Seppure utilizzasse pochi effetti rispetto ad altri chitarristi, ogni pedale sulla pedaliera di SRV era scelto con attenzione maniacale. Vediamo quali erano i suoi strumenti segreti per modellare il suono.
Fra gli effetti maggiormente usati ricordiamo l'Ibanez tube screamer TS9 che veniva solitamente usato per produrre un boost pulito attraverso il Fender Vibroverbs per i soli con il livello al massimo e il gain piuttosto basso.
Fender Vibratone
Il famoso effetto "speaker rotante" in brani come "Cold shot" e "Couldn't stand the weather" era generato attraverso questo Fender Vibratone cabinet. Il Vibratone a differenza del Leslie enfatizza meglio i medi della chitarra. La Fender ne ha prodotti per tutto il periodo dal 67 al 72 ed è universalmente considerato uno dei migliori "rotating speaker" per chitarristi. SRV usava anche un Wha della Vox V846 un Dallas arbiter fuzz face e un Tycobrahe octavia per i suoni di tipo hendrixiano.
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