Il modo di suonare di Johnny Winter: energia pura e tecnica senza compromessi

Il modo di suonare di Johnny Winter: energia pura e tecnica senza compromessi  

Johnny Winter con la sua Gibson Firebird V, ritratto in bianco e nero con i capelli al vento e sguardo intenso — icona del blues-rock energico e viscerale.


Un viaggio nel cuore dello stile inconfondibile del grande chitarrista texano tra blues, rock e slide infuocate.


Hai mai avuto la sensazione di suonare "correttamente", ma senza davvero incendiare le corde?
Come se mancasse quel qualcosa che trasforma una buona esecuzione in un'esplosione di emozione pura?

Se ti sei sentito così, sei in ottima compagnia. È la stessa domanda che molti chitarristi si pongono dopo aver ascoltato Johnny Winter:
"Come faceva a suonare così dannatamente vivo?"

Winter non era solo veloce. Non era solo tecnico. Era un vulcano.
E il suo stile spingeva ogni nota a vibrare di rabbia, dolore e voglia di libertà.


Perché questo articolo può aiutarti

Per anni ho studiato i grandi chitarristi blues e rock, ma Johnny Winter mi ha sempre colpito in modo particolare.
La prima volta che l'ho sentito suonare Highway 61 Revisited, mi sembrava che la sua chitarra slide fosse una creatura viva, urlante e disperata.

Da allora, ho analizzato il suo stile pezzo per pezzo, per capirne davvero l'anima — e oggi ti porto dentro al suo modo di suonare, senza giri di parole.


In questo articolo scoprirai:

  • Cosa rendeva unico Johnny Winter.

  • Le tecniche e gli strumenti che usava.

  • Come puoi integrare elementi del suo stile nel tuo modo di suonare.

Pronto a scoprire cosa succede quando tecnica, feeling ed energia si fondono? Andiamo!

 

  • Chi era Johnny Winter: una meteora del blues-rock

    Johnny Winter non era solo un grande chitarrista: era un uragano biondo albino che travolgeva chiunque lo ascoltasse. Nato nel 1944 a Beaumont, Texas, Winter cresce in un ambiente musicale e inizia a suonare da bambino, influenzato dai grandi del blues come Muddy Waters, B.B. King e Robert Johnson.

    Negli anni '60, mentre il rock e il blues elettrico stavano esplodendo, Winter si ritagliò uno spazio unico grazie alla sua combinazione letale di velocità, potenza e feeling. A differenza di molti suoi contemporanei, che erano più posati o tecnici, Johnny suonava con un'urgenza quasi primitiva.
    Quando salì sul palco di Woodstock nel 1969, non era solo un altro chitarrista: sembrava una forza della natura scatenata.

    Winter portava il blues fuori dai club fumosi e lo gettava urlante sui grandi palchi rock, mescolandolo senza paura con distorsioni feroci e ritmi martellanti. Non cercava di "preservare" il blues: lo voleva spingere oltre, renderlo ancora più crudo, vivo e pericoloso.

    Il suo contributo al mondo della chitarra?
    Ha dimostrato che il blues poteva essere tanto tecnico quanto brutale, tanto virtuoso quanto sporco. E ha influenzato generazioni di chitarristi, da Joe Bonamassa a Warren Haynes, che ancora oggi parlano di lui come di una leggenda inarrivabile. 


    Elementi chiave del suo stile: tecnica, feeling e attitudine

    Se provi a descrivere il modo di suonare di Johnny Winter in una parola, quella parola è urgenza.
    Non importa se stava suonando un blues lento o un pezzo rock infuocato: ogni nota sembrava questione di vita o di morte.

    Tre elementi definiscono davvero il suo stile:

    1. Tecnica brutale e precisa

    Winter era velocissimo, ma la velocità non era mai fine a se stessa.
    Ogni fraseggio aveva un'intenzione precisa: colpire duro, trascinare l'ascoltatore.
    La sua tecnica si basava su:

  • Alternate picking feroce (plettro su e giù rapidissimo e controllato).

  • Slide guitar con un'intensità quasi animalesca, dove ogni scivolata era piena di rabbia e malinconia.

  • Bending violenti, che spesso raggiungevano note alte tirate fino al limite.

2. Feeling sopra tutto

Winter non suonava "pulito" nel senso classico.
Le sue esecuzioni erano spesso sporche, ruvide, piene di piccoli rumori e imperfezioni — ed è proprio lì che stava la magia.
Suonava come se le emozioni gli uscissero direttamente dalle mani, senza filtri.

3. Attitudine da guerriero

Johnny Winter sul palco era un guerriero. Non ti chiedeva il permesso di emozionarti: ti trascinava dentro la sua musica, che tu lo volessi o no.
Non cercava di essere perfetto: cercava di essere vero.
E questa attitudine si sente in ogni singola nota che ha registrato o suonato dal vivo.

In sintesi:
Il suo stile era un equilibrio brutale tra tecnica spinta al limite, emozione cruda e una presenza scenica che non lasciava scampo.

 

Tecniche specifiche: slide, velocità, bending e vibrato

Se vuoi avvicinarti davvero al suono di Johnny Winter, devi conoscere le sue armi segrete.
Non si trattava solo di "suonare veloce", ma di come lo faceva e cosa metteva in ogni fraseggio.

Ecco le tecniche principali che definivano il suo stile:

1. Slide Guitar feroce

Winter era un maestro della slide guitar, ma il suo approccio era molto più aggressivo rispetto a quello dei bluesman tradizionali.
Usava una slide di metallo o vetro, suonando spesso in accordature aperte (come Open D o Open G), e spingeva la slide con forza, ottenendo un suono tagliente e rabbioso.

  • Tipico trucco di Winter: suonare con la slide quasi come se fosse una voce urlante, accentuando i glissati rapidi e i vibrati larghi.

  • Se vuoi provarlo tu: non essere timido. Premi forte la slide sulle corde e sperimenta vibrati ampi e drammatici.

2. Velocità controllata

La velocità di Winter era impressionante, ma non era mai caotica.
Usava il picking alternato in modo feroce, mantenendo però chiarezza e ritmo.

  • Consiglio pratico: se vuoi suonare come lui, inizia lento. Lavora su brevi fraseggi (licks) e accelera solo quando riesci a mantenere ogni nota chiara, senza sacrificare il groove.

3. Bending estremi

Johnny spingeva i bending fino a un tono e mezzo, a volte anche di più, creando una tensione sonora quasi dolorosa.

  • Tipico trucco di Winter: spesso faceva bending "in salita" improvvisi su una frase veloce, aumentando la drammaticità.

  • Per replicarlo: allena il tuo bending su corde più grosse e più dure (come le 0.11 o 0.12) per ottenere quella sensazione robusta che aveva.

4. Vibrato largo e selvaggio

Il vibrato di Winter era grande, ruvido, senza cercare la perfezione.
Non era un vibrato "chirurgico" come quello di Clapton: era una vibrazione ansiosa, viva.

  • Se vuoi imitarlo: esagera. Non aver paura di muovere il polso in modo più ampio del normale, e lascia che il vibrato esprima emozione più che precisione.

     

    Strumentazione: cosa usava per ottenere il suo sound

    Una parte fondamentale del suono di Johnny Winter era la sua strumentazione, anche se — te lo dico subito — non era l’attrezzatura a fare il miracolo: era il suo modo di usarla.
    Detto questo, sapere cosa utilizzava ti aiuterà a capire meglio come tirava fuori quel suono feroce.

    1. Le chitarre: Firebird e Lazer

  • Gibson Firebird
    La Firebird divenne la sua chitarra-simbolo negli anni ‘70.
    Corpo in mogano, pickup mini-humbucker, suono brillante ma potente: perfetta per il suo blues elettrico aggressivo.
    Con questa chitarra riusciva a combinare la chiarezza necessaria per le sue linee veloci con la cattiveria nei pezzi più heavy.

  • Erlewine Lazer
    Negli anni successivi, Johnny passò a una chitarra più leggera e compatta: la Lazer di Mark Erlewine.
    Esteticamente strana, sembrava quasi una racchetta da tennis, ma aveva un suono incredibilmente caldo e definito.
    Era perfetta per le sue esigenze fisiche (problemi di salute) senza sacrificare il suono.

2. Gli amplificatori: potenza pura

  • Music Man HD-130
    Winter amava gli amplificatori potenti, e il Music Man HD-130 gli dava volume e pulizia ad alti livelli di gain.
    Così poteva lasciare che fosse la mano destra (e il tocco) a creare la distorsione naturale.

  • Fender Twin Reverb
    Quando voleva un suono ancora più pulito, optava per il classico Twin Reverb.
    Abbinato a una Firebird e a un tocco pesante, anche un ampli "pulito" poteva diventare un'arma.

3. Effetti? Pochi e ben usati

Johnny Winter non era un fanatico degli effetti.
Niente pedalboard complicate: al massimo un overdrive leggero o un boost per spingere ancora di più l'ampli.

  • Phaser o flanger? Solo in rarissime occasioni live, e sempre con moderazione.

  • Slide: spesso suonava senza alcun effetto tra chitarra e ampli, sfruttando il volume e il controllo manuale.


In breve:
Vuoi avvicinarti al suo sound?
Pensa meno agli effetti, e di più al volume, al tocco e all'aggressività con cui suoni.

 

 

Come portare Johnny Winter nel tuo stile oggi

Ti piace il modo di suonare di Johnny Winter, ma pensi: "Ok, ma come faccio a integrarlo nel mio modo di suonare senza sembrare una brutta copia?"

La risposta è semplice: non devi copiarlo, devi ispirarti a lui.
Ecco come puoi farlo in modo concreto:

1. Suona come se ogni nota fosse urgente

Winter non era un perfezionista in senso tecnico: era un perfezionista nell'intenzione.
Ogni nota doveva dire qualcosa, doveva spingere avanti il pezzo.

  • Esercizio pratico: scegli una progressione di accordi semplice. Improvvisa sopra di essa suonando come se stessi raccontando una storia drammatica. Non pensare a suonare "bene", pensa a suonare vivo.

2. Porta il tuo vibrato al limite

Uno dei modi più veloci per avvicinarti al feeling di Winter è ampliare il tuo vibrato.
Più largo, più drammatico, meno "perfettino".

  • Esercizio pratico: prendi una nota singola su una corda alta (es: 10° tasto su B) e pratica un vibrato ampio, lento all’inizio, poi più intenso.

3. Usa la slide... ma senza paura

Se hai una slide a casa, non usarla solo per pezzi "da bluesman da manuale".
Prova a suonare rock, riff veloci, linee aggressive. Sbaglierai all'inizio — e va benissimo.

  • Trucco: accorda la chitarra in Open G (D-G-D-G-B-D) e prova a scatenarti su un groove semplice.

4. Semplifica la tua attrezzatura

Non perderti dietro mille effetti.
Un buon ampli, una buona chitarra, una mano decisa: basta questo.

  • Setup ideale: chitarra → overdrive leggero → ampli con tanto volume.

5. Studia i suoi live, non solo i dischi

Winter era devastante dal vivo.
I suoi live ti faranno capire meglio la sua filosofia: suona come se ogni concerto fosse l’ultimo.

  • Consiglio: ascolta Johnny Winter And Live (1971) — è un concentrato purissimo del suo stile senza filtri.


In sintesi:
Se vuoi portare un po’ di Johnny Winter nel tuo modo di suonare, non ti serve replicare le sue dita. Ti serve replicare il suo fuoco.

 

 

L’eredità di Johnny Winter sulla chitarra moderna

Johnny Winter non è solo una leggenda del passato.
Il suo stile continua a vivere oggi, nascosto nelle dita di migliaia di chitarristi che, anche senza saperlo, suonano grazie alla strada che lui ha aperto.

Ogni volta che senti un chitarrista:

  • usare un vibrato largo e disperato,

  • spingere un bending oltre il limite,

  • attaccare la chitarra con rabbia controllata,

  • o trasformare un assolo blues in un urlo rock...

...c'è un po’ di Johnny Winter lì dentro.

Artisti come Joe Bonamassa, Derek Trucks e Gary Clark Jr. hanno tutti, in qualche modo, raccolto quella stessa eredità: quella di non suonare mai solo per suonare, ma di suonare per sopravvivere, per dire qualcosa che parole non possono esprimere.

Winter ci ha insegnato che la tecnica è importante, sì.
Ma senza anima, senza urgenza, senza verità, la tecnica è solo esercizio sterile.

Se vuoi davvero onorare il suo spirito, non pensare a suonare meglio.
Pensa a suonare più vero.

 

 

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