Tra paradiso e inferno: Marvin Gaye, il genio maledetto della soul music

Il 1° aprile 1984 , un giorno prima di compiere 45 anni, Marvin Gaye cadeva a terra nella sua casa di Los Angeles , colpito al petto da due proiettili sparati da suo padre. Moriva uno dei più grandi cantanti e compositori soul di tutti i tempi, la voce che aveva dato corpo alla sensualità, alla spiritualità e al dolore di un’intera generazione. La cronaca fu spietata: un figlio geniale e tormentato che regala una pistola al padre-pastore, e viene ammazzato proprio con quell’arma, al termine di una lite che era la fotocopia di mille altre vissute nella sua infanzia. Fine. Sipario. Ma ridurre Marvin Gaye al colpo di pistola che lo spense significa tradirlo. Perché la sua vera storia, quella che resta scolpita, è la parabola di un uomo che in studio costruiva cattedrali sonore perfette mentre fuori distruggeva se stesso pezzo dopo pezzo. Il ragazzo che cantava per salvarsi Marvin nasce nel 1939 a Washington. A casa trova un padre-pastore autoritario e violento, che lo punisce per ogn...