Lo Zen e l’Arte di Suonare la Chitarra
Lo Zen e l'Arte di Suonare la Chitarra: 10 Lezioni per Trovare Disciplina, Creatività e Libertà Musicale
Lo Zen, la chitarra e quella sensazione di “non essere portati”
Hai mai iniziato a suonare la chitarra con entusiasmo per poi abbandonarla dopo poche settimane? Magari hai imparato qualche accordo, qualche canzone da spiaggia… ma poi è finita lì. Se ti sei sentito scoraggiato, frustrato, o semplicemente “non all’altezza”, sappi che non sei solo.
Il problema non sei tu. Il problema è l’idea, sbagliata ma diffusa, che la musica sia una cosa per pochi “eletti” con talento naturale. In realtà, la musica è una disciplina. E come tutte le discipline – proprio come la matematica, lo sport o la meditazione – si può apprendere. E soprattutto, può cambiare radicalmente il modo in cui vivi la tua quotidianità.
Da insegnante con decenni di esperienza, ho visto manager, operai, artigiani e studenti trovare nella chitarra una via per rilassarsi, rigenerarsi e persino conoscersi meglio. E la cosa più bella? Non serve diventare dei professionisti per godere dei benefici.
In questo articolo scoprirai 10 consigli ispirati alla filosofia Zen per affrontare lo studio della chitarra in modo più consapevole, motivante e duraturo. Non troverai scorciatoie, ma troverai un approccio che mette al centro te, la tua mente e il tuo tempo.
10 Consigli Zen per Suonare la Chitarra con Disciplina, Libertà e Consapevolezza
1. La Disciplina: La Base di Ogni Progresso Musicale
Disciplina
Qualcuno ha detto che niente di importante è mai stato raggiunto senza entusiasmo, ed è senz'altro vero. Entusiasmo e buona volontà sono ingredienti di successo in qualunque impresa si voglia intraprendere ma ve ne è un altro che è fondamentale: la disciplina. Una delle importanti qualità che le arti e la musica (proprio come un vero maestro zen) possono insegnarci è la disciplina. Ci vuole disciplina per scalare una montagna, occorrono disciplina e allenamento per percorrere una maratona di 40 km, e lo stesso vale per imparare uno strumento musicale. La disciplina è un metodo a sé che una volta appreso può essere applicato a qualunque circostanza. Siate disciplinati, imponetevi degli obiettivi e imparate a raggiungerli, questo rafforzerà nel tempo la vostra autostima. Al fine di evitare burrascose cadute non ponetevi obiettivi troppo ambiziosi (almeno inizialmente): cominciate, per esempio, imponendovi anche solo 30 min di studio tutti i giorni. Questo basterà a mettervi in moto e i risultati, vedrete, non tarderanno ad arrivare.
2. Goditi il Viaggio Musicale, Non Solo la Meta
La meta è importante ma godetevi il viaggio
Così come nello zen lo scopo ultimo è l'illuminazione, non siate impazienti. Studiare musica non è come fare un corso di dattilografia, ma è principalmente una cura per l'anima e per la mente e una disciplina per il corpo. Chi ama lo sport e va in palestra spesso lo continua a fare per tutta la vita perché fa bene al fisico e alla mente. Lo stesso vale per la musica. Non esiste un limite, non esiste un punto di arrivo, esiste solo un punto di partenza che siete voi a dover decidere. Ricordatevi che l'arte non è una gara, non si gareggia con nessuno se non con noi stessi e con i nostri propri limiti. Ogni volta che riusciamo a superarci, ne usciamo sempre vittoriosi.
3. Imparare a Leggere la Musica: Il Linguaggio del Musicista
Imparate a leggere la musica
Sembrerebbe un consiglio banale ma sapete quante volte mi sono sentito dire dai miei studenti "ma Jimi Hendrix non sapeva leggere la musica!" e io rispondo: (usando il bastone del maestro zen) "ma tu non sei Jimi Hendrix, altrimenti non saresti qui". Imparare la fonetica musicale e la sua interpretazione vi aprirà le porte del linguaggio musicale per il quale non esistono scorciatoie. Se è vero che si può anche imparare un po' con qualche video su YouTube, o con un approccio diretto con un amico, ecc... tutto ciò vale come incoraggiamento ad iniziare ma non può essere visto come il sostituto ad un sano e completo insegnamento dei fondamenti della musica. Come dice il maestro zen "il dito che indica la luna non è la luna": bisogna arrivarci sulla luna, e non ci possono essere scorciatoie — ci vuole un razzo e bisogna saperlo guidare.
4. Trova un Insegnante di Fiducia: Il Maestro Arriva Quando Sei Pronto
Trovate un bravo insegnante
Che goda della vostra fiducia nello strumento e nel genere musicale di vostro interesse. Un bravo insegnante è fondamentale per apprendere in maniera corretta. Lo zen dice "quando l'allievo è pronto, il maestro compare". A volte potrebbe essere necessario cercare più di un insegnante. Siate pazienti e diligenti e sarete ricompensati.
5. Tecnica Musicale: Un Mezzo, Non un Fine
La tecnica è importante ma non è tutto
Dedicate molto tempo (soprattutto all'inizio) all'apprendimento delle tecniche fondamentali, ma senza mai dimenticare sin da subito che la tecnica è solo un mezzo, mai un fine, per sviluppare le vostre capacità musicali. Per esempio, un musicista come John Lennon non è certo universalmente noto per le sue grandi doti tecniche, eppure nessuno potrebbe per questo affermare che egli non fosse un grande musicista. La tecnica è al servizio della musica, mai il contrario, e un bravo insegnante vi insegnerà ad usare la vostra per i vostri scopi. A questo proposito, sempre Lennon una volta ebbe modo di dire durante un’intervista: "non ho mai suonato il basso tuba ma sono un artista, e se mi ci lasci mettere le mani sopra, vedrai che dopo qualche ora o qualche giorno ci tirerò fuori qualcosa".
6. Il Suono: L’Acqua in Cui Nuotare
Il suono è l'acqua dove nuotare nell'oceano della musica
Spesso i chitarristi si pongono il problema del suono: le chitarre, gli amplificatori, gli effetti, i multieffetti, e le mille diavolerie elettroniche di oggi sono diventati la perenne ricerca del santo graal sonoro di questa epoca. Ricordate questo: avrete un suono solo quando sarete sufficientemente bravi, non prima. I grandi musicisti si riconoscono dal suono: la tromba di Miles Davis, la chitarra di Santana, la voce di Frank Sinatra. I grandi musicisti sono "grandi" perché hanno un suono, e hanno un suono perché sono grandi. È qualcosa che prescinde da qualunque diavoleria sonora, e bisogna essere disposti a lavorare duramente per potere ottenere.
7. Suonare in Pubblico: Un Allenamento per la Vita
Imparate a suonare davanti a un pubblico
Piccolo o grande che sia, è una pratica molto importante. Imparerete molto presto come studiare uno strumento nella propria stanza e suonare davanti anche solo ai vostri parenti o amici siano due cose completamente differenti. Oggi è molto in voga la pratica dei video postati sui social che, sebbene possa essere utile (per altri motivi), non sostituisce il pubblico vero. In uno spettacolo, l'interazione e il feedback che si stabiliscono con la propria audience sono fondamentali, e anche se non farete mai grandi concerti nella vostra vita, questo potrebbe comunque insegnarvi molto sul comunicare con gli altri e magari ad essere meno timidi o a superare gli ostacoli e le vostre paure.
8. La Teoria È Utile, Ma Solo se La Metti in Pratica
La teoria è importante ma la pratica lo è di più
Il grande Stanley Kubrick (un moderno maestro zen) diceva: "il modo migliore per imparare a fare un film è... farne uno". A volte gli studenti mi dicono: "sì, ho capito, possiamo andare avanti adesso"? "Ma che cosa hai capito?" rispondo io. È qualcosa che sai fare/applicare sul tuo strumento o la tua è solo una comprensione intellettuale del fenomeno? Suonare uno strumento non ha nulla a che fare con la comprensione dei meccanismi che stanno dietro a questo fenomeno. Se lo sai fare (suonare), significa che hai capito, altrimenti non hai ancora capito come si fa. È molto semplice. Nello zen, uno dei koan più famosi chiede: "qual è il suono di una mano che applaude?" Esiste solo una risposta a questo koan, e il maestro sa quando lo studente risponde in modo corretto e può passare al livello successivo.
9. Improvvisare: L’Arte di Abbandonarsi all’Ignoto
Abbandono
Imparare ad improvvisare significa lasciare il noto per l'ignoto. Miles Davis diceva ai suoi musicisti: "Ok, sei fantastico, questo è quello che sai fare, adesso suonami quello che non sai". Paradossalmente, per raggiungere questo tipo di abbandono sono necessari tempo e disciplina. Avere il coraggio di andare incontro all'ignoto e lasciarsi "cadere in un pozzo profondo senza luce", come recita lo zen, sono qualità importanti nell'improvvisazione. Picasso diceva: "occorre una vita intera per poter disegnare come un bambino".
10. La Musica Non Risponde: Fa Domande
I computer sono inutili, sanno darti solo risposte (Picasso)
Quello che conta nell'arte e nella musica sono le domande. Imparare a fare le domande giuste è fondamentale, e il mio augurio è che lo studio della musica e della chitarra possa essere per voi l'inizio di un viaggio in una terra dove le meraviglie non finiscono mai. Good luck.
Conclusione: Suonare la Chitarra Come Percorso di Consapevolezza
Studiare musica, e in particolare suonare la chitarra, non è solo una questione di tecnica. È un percorso che ti insegna ad ascoltare, ad accettare i tuoi limiti e a superarli con pazienza. Proprio come nella filosofia Zen, non si tratta di correre verso una meta, ma di abitare pienamente ogni nota, ogni errore, ogni progresso.
Se riuscirai ad applicare anche solo una parte di questi 10 principi alla tua pratica musicale, scoprirai che la chitarra non è solo uno strumento. È uno specchio. E ogni giorno passato a suonarla è un passo in più verso una versione più autentica di te stesso.
Non serve essere Jimi Hendrix. Serve solo la voglia di iniziare. E, soprattutto, di restare.
🎵 Buon viaggio musicale.
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🎸 FAQ – Domande Frequenti
1. Perché associare lo Zen allo studio della chitarra?
Lo Zen enfatizza la consapevolezza del momento presente e la disciplina interiore. Applicato allo studio della chitarra, aiuta a sviluppare una pratica più concentrata e significativa, trasformando ogni sessione in un'esperienza meditativa.
2. È necessario conoscere lo Zen per trarre beneficio da questo approccio?
No, non è indispensabile. Tuttavia, comprendere i principi base dello Zen può arricchire la tua pratica musicale, rendendola più profonda e consapevole.
3. Come posso integrare la meditazione nella mia routine di studio musicale?
Puoi iniziare dedicando qualche minuto alla respirazione consapevole prima di suonare. Questo aiuta a calmare la mente e a focalizzarti sull'esperienza sonora, migliorando la qualità della tua pratica.
4. Quali sono i benefici di un approccio meditativo allo studio della chitarra?
Oltre a migliorare la concentrazione e la disciplina, questo approccio può ridurre lo stress, aumentare la creatività e favorire una connessione più profonda con lo strumento e la musica.
5. Esistono risorse o tecniche specifiche per approfondire questo metodo?
Sì, ci sono libri, video e pratiche che combinano musica e meditazione. Alcuni esempi includono esercizi di respirazione applicati alla tecnica strumentale e l'uso di scale modali per esplorare stati meditativi.
🔗 Link Utili
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Libro: "Lo Zen e l'Arte di Suonare uno Strumento" di Alfredo Trebbi
Un manuale che esplora l'interconnessione tra mente, corpo e strumento musicale, offrendo spunti pratici per una pratica consapevole.
Leggi su IBS -
Articolo: "Chitarra Zen, un libro da leggere per suonare meglio!"
Una recensione che approfondisce l'approccio meditativo allo studio della chitarra.
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Video: "Guitar Zen Meditation, E Lydian mode"
Una guida video che combina la modalità Lidia con la meditazione per chitarristi.
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Discussione: "Suonare la chitarra è un ottimo strumento di meditazione"
Una conversazione su Reddit dove musicisti condividono esperienze sull'uso della chitarra come pratica meditativa.
Leggi su Reddit -
Pratica: Suizen – Il "soffio zen" con lo shakuhachi
Una tradizione giapponese che utilizza il flauto shakuhachi come strumento di meditazione, evidenziando il legame tra musica e consapevolezza.
Leggi su Wikipedia
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