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lunedì 13 febbraio 2017

L'arte nell'era dell' information technology

Viviamo in un tempo completamente immerso nella tecnologia. La nostra è una società tecnologica e l'uomo moderno un "homo tecnologicus" prima ancora che sapiens. Non è sempre stato così ovviamente anche se l'uomo ha a che fare con la tecnologia dai remoti tempi della scoperta del fuoco o della ruota. Certamente le trasformazioni sono state lente e costanti per molti secoli (almeno considerando gli ultimi 5000 anni di storia) a volte muovendosi in modi quasi impercettibili e imperscrutabili se non attraverso le future e attrezzate lenti della storiografia.  A tratti si sono verificate importanti e impressionanti digressioni, come nel periodo della peste nera in europa nel 1300 che arrivò a distruggere un terzo della popolazione di allora Altre volte invece la tecnologia ha subito balzi quantici improvvisi che ci hanno portato con velocità sempre maggiore verso l'epoca attuale.

A oggi l'accellerazione subita dal processo di tecnologia e informazione è impressionante, ed inarrestabile. La quantità di dati prodotti in rete oggi ogni 60 secondi è enorme e in generale si ritiene che le informazioni prodotte oggi in un solo mese riescano ad eguagliare o anche a superare quelle prodotte in interi secoli del passato. Tutto questo significa che l'accellerazione attraverso la condivisione delle informazioni e della tecnologia avanza ormai in maniera inarrestabile ed esponenziale. Scienziati  nell'ambito dell intelligenza artificiale come Ray Kurzweil ritengono che con la continua applicazione della legge di Moore che vede raddoppiare la potenza dei chip ogni 18 mesi circa e con i computer collegati in rete entro il 2040 la rete sarà ormai provvista di una propria intelligenza che sorpasserà di gran lunga quella umana. Alcuni sostengono addirittura che in misura minore questo stia già accadendo adesso grazie ai milioni di computer e dispositivi mobili collegati in rete nel mondo e in continua crescita.
Conosciamo l'impatto devastante della tecnologia sull'ambiente terrestre e i nefasti effetti a cui stiamo andando incontro dall'inizio dell'era industriale a fine 800, ma cosa sappiamo dell'impatto della tecnologia sulla psicologia umana? La biologia umana si è evoluta e mutata attraverso milioni di anni di selezione naturale attraverso l'ambiente della nostra casa comune la terra. Che cosa possiamo dire delle mutazioni in atto non solo in ambito antropologico ma sociale e psicologico? Essere sottoposti quotidianamente ad un bombardamento mediatico senza precedenti nella storia umana quali effetti provoca? Esistono diversi studi a questo proposito che sottolineano la crescente difficoltà per gli umani di reggere il passo con un accellerazione di queste proporzioni.

“Information is not knowledge.
Knowledge is not wisdom.
Wisdom is not truth.
Truth is not beauty.
Beauty is not love.
Love is not music.
Music is THE BEST.”

Information is not knowledge, dice Zappa nell'album Joe's garage e mai come oggi possiamo facilmente verificarlo. Quando la quantità di informazioni disponibili superano una determinata soglia semplicemente non siamo più in grado di monitorarle/accettarle/comprenderle/digerirle, non siamo macchine siamo umani i nostri sono cervelli biologici non di silicio. I computer anzichè essere uno strumento contro cui competere mettono in luce la nostra umanità e fragilità di individui persi in un mare di informazioni. Le macchine ci invitano ad essere una loro appendice di cui è molto facile divenire schiavi. Possiamo guadagnare in efficenza ma perdiamo in umanità. Quando fu inventata la fotografia a fine 800 furono in molti a pensare che la pittura come forma d'arte avesse ormai i giorni contati. Se io con un click posso ritrarre paesaggi e ritratti a che servono i pittori? Ma questo fu solo l'inizio per l'astrattismo il cubismo e mille nuove forme artistiche che spingevano più in profondità la dimensione della conoscenza artistica anzichè limitarla. Mi sembra un ottimo esempio e una buona parafrasi dei tempi odierni. Ci troviamo ad un bivio con l'information technology e l'automazione attuale dove possiamo scegliere se diventare ancora più umani o trasformarci in semplici appendici delle macchine. La scelta come sempre spetta a noi ed è una scelta alla quale si lega molto del nostro futuro sviluppo come umani. In tutto questo l'arte occupa come sempre un posto di primissimo piano contrariamente a quello che alcuni tecnocrati e futuristi vorrebbero relegarci. L'arte ha la funzione di unire ciò che la tecnica divide, per esempio l'informazione. L'arte come esempio di unità formale e culturale libera da vincoli, non solo rappresenta una valida interpretazione del presente, (così come del passato) ma ci offre anche gli strumenti per comprendere e superare quelle che sono le nostre unicità di animali intelligenti, di homo sapiens che costruisce macchine perchè siano al suo servizio e non viceversa.


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