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Larry Carlton: l’ultimo session player

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Ho incontrato Larry Carlton qualche anno fa. Per me, è sempre stato una leggenda: la prima volta che ascoltai la sua chitarra fu negli anni ’80, in album come Sleepwalk , e da allora il suo suono mi è rimasto addosso. Quel tono cristallino e melodico, ma al tempo stesso profondamente radicato nel blues , con un fraseggio preciso, mai ridondante, mai sopra le righe, mi colpì immediatamente. C’era qualcosa di essenziale e raffinato nel modo in cui “diceva le cose” con poche note. Quando finalmente ebbi modo di parlargli, l’impressione fu quella di un musicista di enorme esperienza, ma con un’umiltà rara . Carlton è uno di quegli artisti che lavorano sempre per la musica e per il risultato finale , non per alimentare il proprio ego. È una di quelle presenze silenziose ma fondamentali nella storia della musica moderna: uno che preferisce costruire, piuttosto che mostrarsi. In queste righe troverete un ritratto della sua biografia artistica , delle sue collaborazioni storiche, del suo st...