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domenica 28 ottobre 2012

Generative music as a new emerging system part 2

La musica come processo di "organizzazione" del suono nelle varie forme ha subito nella storia "l'informazione" la catalogazione e la gestione attraverso la cultura dominante dell'epoca. Un compositore organizza la "diffusione sonora" attraverso la scrittura e direzione d'orchestra per esempio, al cui interno (specialmente nella musica moderna ma anche in forme più antiche come il barocco) possono essere presenti blocchi improvvisativi più o meno consistenti. Con l'avvento del jazz sappiamo che l'enfasi si è spostata sempre più verso lo studio dell'approccio improvvisativo all'interno di strutture musicalmente organizzate e coerenti. Nella "generative music"invece l'approccio è di tipo "evoluzionistico", "il compositore" può cioè determinare alcune forme di "input" ma mai "l'output". Posso quindi determinare alcuni parametri base della forma e del suono lasciando poi al software attraverso interazioni random il compito di gestire e organizzare le informazioni in maniera ogni volta differente. Il processo è quindi in divenire, e sebbene alcune forme possano risultare simili, il risultato non è mai esattamente uguale.



E' quello che è accaduto per esempio nel caso di 77 million painting l'installazione di Brian Eno che ha fatto il giro del mondo alcuni anni fa. In quel caso alla musica erano associate le forme delle immagini con lo stesso principio "generativo" e casuale. Il risultato pratico è stato che pur visitando la stessa mostra nella stessa città nessun visitatore ha mai visto o sentito la stessa musica o "quadro" due volte di seguito. E' un risultato filologico, filosofico ma sopratutto artistico, che per la prima volta nella storia dell'uomo, applica la duttilità e la trasformazione nel tempo, anzichè la staticità nell'opera d'arte come unico materiale possibile.

Se volete un effettiva applicazione artistica del πάντα ῥεῖ (panta rei) di Eraclito molti secoli dopo la sua formulazione. Per la prima volta nell'arte viene introdotto il fattore temporale come agente primario di trasformazione. In 77 million paintings le possibili permutazioni calcolate al computer sono appunto 77 milioni che sebbene (per quanto enorme) rappresentino un numero finito, di fatto pongono un limite alla "visibilità" (nonchè forse alla pazienza) di qualunque soggetto umano.


domenica 21 ottobre 2012

Muddy Waters is a Rolling Stones

Tutta la tradizione del British blues a partire da John Mayall fino a Clapton e gli Stones con tutto quello che vi è in mezzo deve moltissima della sua ispirazione musicale ad alcuni dei più grandi personaggi del blues e della popular music americana. Muddy Waters è stato di esempio ed ispirazione col suo carisma, la sua voce e la sua slide guitar per tantissimi musicisti della generazione dei "60" e successive. Va notato come molti dei più grandi bluesman americani fra cui Alfred King e BB King, solo per citarne un paio, abbiano goduto di grande successo e notorietà internazionali solo dopo che gli Stones,Clapton o Jimmy Page cominciarono a menzionarli nelle interviste. Muddy Waters è certamente stato uno dei più grandi artisti di blues di tutti i tempi, con una voce unica ha saputo rappresentare e riassumere in qualche modo, l'intera tradizione della musica nera americana.La nonna di Muddy Waters era una pellerossa Cherokee come la madre di Hendrix ed è interessante ricordare il grande contributo dato al blues dalla nazione Indiana d'america cosa che solo di recente ha cominciato ad essere valutata e studiata dagli storici. In questo concerto assolutamente "spontaneo"al Chekerboard lounge di Chicago nel 1981 gli Stones si uniscono a Muddy Waters e Mick Jagger con rispetto reverenziale per il Maestro si fa chiamare più di una volta da Muddy prima di unirsi a lui sul palco insieme al resto della band per un concerto sicuramente memorabile e unico, che si trasforma presto in una grande jam session con molti altri ospiti fra cui Buddy Guy e Junior Wells. Perchè il blues è anche e sopratutto questo, una grande festa, un modo per celebrare e stare insieme.


domenica 14 ottobre 2012

Generative music as a new emerging system. Part 1

Brian Eno

E' possibile che un quadro si dipinga da solo? o che la musica possa nascere spontaneamente senza il nostro intervento? La generative music tenta di rispondere a questa domanda.
Per cominciare sarà utile ragionare brevemente sul perchè sia doveroso porsi una simile (apparentemente assurda) domanda. In fondo siamo abituati a considerare la musica e l'arte in generale come uno dei risultati intellettualmente più affascinanti raggiunti dal genere umano nell'arco della sua evoluzione sulla terra.
Sebbene il regno animale (balene, delfini,uccelli ecc) abbondi di specie in grado di produrre una qualche forma (seppur elementare) di musica è solo con la specie umana che la musica ha raggiunto livelli di complessità ed evoluzione mai visti, sia dal punto di vista della "scrittura" che della forma sonora.
La musica e l'arte in generale sono quindi viste come una necessità umana sebbene dal punto di vista strettamente "evolutivo" non è esattamente chiaro quale ruolo "finalistico" esse possano svolgere. L'arte è certamente un "linguaggio" e una forma potente di comunicazione, di celebrazione e di coesione sociale.

In alcune caverne in Francia sono stati scoperti dipinti risalenti ad almeno 35.000 anni fa.
A parte la bellezza per certi versi inquietantemente moderna dei tratti (in alcuni casi sembrano dei Picasso) di questi nostri lontani antenati, ciò che colpisce è la forma del messaggio, che ha attraversato i millenni letteralmente per giungere sino a noi. Che questi "primitivi" artisti ne fossero consapevoli o meno ciò va a costituire una continuità linguistica (appartenente alla specie umana) che ci lega attraverso l'abisso dei millenni per ricordarci ancora una volta quanto siamo fragili e impermanenti, e scusate se vi pare poco!



Potremmo semplificare, senza per questo allontanarci troppo dalla verità, dicendo che l'intera storia umana consiste nel tentativo di "registrare" e conservare l'arte e la scienza (o le credenze e la religione se preferite) per i posteri. Pensiamo solo all'invenzione della scrittura e all'importanza assolutamente essenziale che ha avuto nel processo di sviluppo dell'intera storia umana.

Della musica non vi è traccia alcuna sino a quando per esempio non sono stati inventati sistemi efficaci di scrittura affinchè potesse essere tramandata cosa che non è avvenuta prima dell'avvento del canto Gregoriano in Europa a partire dall VIII sec. Sappiamo però con certezza dagli studi fatti dagli antropologi, che nessuna civiltà o società umana, anche nelle più remote parti del mondo è mai vissuta senza una qualche forma elementare di musica, e sono stati ritrovati flauti in osso risalenti a 30.000 anni fa circa.



Possiamo quindi vedere quanta parte abbiano avuto nell'evoluzione umana l'arte e la musica, in un lento infinitesimale processo evolutivo, che arriva fino ad oggi e che dura da migliaia di anni, milioni di anni se consideriamo lo sviluppo della specie umana nel suo insieme; dalle scimmie fino all'homo sapiens.

Lo status di artista (prima stregone, o sacerdote) è una conquista notevole per l'ego umano, colui che crea la musica e scatena i sentimenti e modifica le sensazioni è sempre stato guardato con timore reverenza e rispetto come i demiurgo o il sacerdote dell'antico Egitto. Perchè allora giunti a questo stadio dello sviluppo umano vogliamo addirittura creare una musica che si crea da sola?

La risposta più semplice anche in questo caso sarebbe "perchè oggi è tecnicamente possibile"ma non è del tutto vera e non si tratta solo di questo. La cosiddetta "wind harp" per esempio esiste da diversi secoli ed è uno strumento che viene fatto suonare dal vento  senza alcun intervento umano. E' una forma per quanto primitiva ed essenziale di generative music. Esiste un input (lo strumento) ed un output che non è predicibile e dipenderà dalla forza e dalla direzione del vento (tutti parametri indipendenti da una volontà esecutrice).


giovedì 11 ottobre 2012

John Abercrombie


"It's all really about the sound. That to me is what all music is. I play from sound"
Abercrombie è certamente uno dei più interessanti e versatili musicisti contemporanei, la sua enfasi sul sound lo ha portato negli anni a sperimentare nei più diversi ambiti del jazz, dal jazz alla fusion al post bop. Negli anni ha quasi sempre registrato con la prestigiosa etichetta ECM.

John usa prevalentemente amplificatori Roland JC-120s e MESA/Boogie Mark III e chitarre Brian Moore Custom DC/1P o Ibanez Artist.
I suio multieffetti preferiti sono 
  • Boss SE-50 Multieffect
  • Fulltone Full-Drive, Distortion
  • Ernie Ball Volume Pedal
  • Boss GE-7 Graphic EQ (che usa come preamp)
Recentemente in alcune interviste rilasciate si lamenta un po' della dura vita del musicista on the road (e be gli anni passano) rimpiangendo di non insegnare di più, ma poi subito dopo dichiara sornione di non poter vivere senza suonare. Uno dei progetti più interessanti di Abercrombie degli ultimi anni e che voglio segnalarvi è Class Trip (John Abercrombie, Class Trip (ECM, 2004)
Marc Copland/John Abercrombie/Kenny Wheeler, Brand New (Challenge Jazz, 2004)


Esiste un ottimo video didattico di Abercrombie che vi segnalo per chi fosse interessato ad approfondire il suo personale approccio all'improvvisazione e ovviamente vi ricordo il sito personale di Mr. Abercrombie  http://www.johnabercrombie.com/




lunedì 8 ottobre 2012

Rockabilly? Sounds good!!!

Nel grande fermento musicale e sociale dell'america anni "50" nasce il Rockabilly con Elvis Presley e Buddy Holly Chuck Berry, Jerry Lee Lewis; e tantissimi altri ovviamente. E' una forma di rock and roll che nasce dalla fusione del blues, rithm and blues,bluegrass e country per potere essere suonata nei locali dove piccole orchestre combo intrattenevano e facevano ballare la gente fino a tardi.

Sulla scia del revival e capitanati nei primi anni "80" dall'ottimo e simpatico chitarrista e cantante Brian Setzer si inseriscono agevolmente i Newyorkesi Stray Cats.
Ottengono il loro primo contratto discografico e il riconoscimento internazionale approdando in Inghilterra. Gli inglesi, che hanno sempre guardato con rispetto e ammirazione alla grande musica popolare americana; spesso riappropriandosene e rielaborandola in forme nuove, offriranno da subito asilo e sostegno discografico alla band. Lo stesso Jimy Hendrix (seppur con un genere completamente diverso) dovette approdare in Gran Bretagna molti anni prima per potere vedere finalmente pubblicato il primo singolo (Hey Joe) che diede inizio alla leggenda.
Gli Stray Cats quindi, pur essendo americani e rifacendosi pienamente alla scuola rockabilly made in USA; assumeranno sin da subito un sound per certi aspetti molto British, che li renderà accattivanti e gli conquisterà nel tempo, grande successo: di vendite e pubblico.
In questo video li possiamo ascoltare ripresi dal vivo in Germania nei primi anni "80".


Brian Setzer ha continuato anche dopo vari scioglimenti, alti e bassi; e successive reunion della band a produrre ottima musica, sempre all'insegna del divertimento e del buon umore (due ingredienti assolutamente basilari nel rock and roll)!!!!!!!
Da ormai diversi anni  si esibisce con una grande orchestra in giro per il mondo, la Brian Setzer Orchestra, offrendo al pubblico e alle platee di tutto il mondo il suo scoppiettante spettacolo, in cui rende tributo ai grandi classici del genere oltre alle reinterpretazioni del suo repertorio originale. Qui di seguito lo vediamo all'opera in Giappone in un recente concerto con l'orchestra




Ma arrivati a questo punto, vi chiederete: come si suona il rockabilly? Be intanto con chitarre hollow body tipo le Gretch modello anni 50 (ma ovviamente ormai da tempo la Gretch produce un modello signature) e amplificatori valvolari, vediamo nello specifico cosa usa il nostro:

Gretsch 6120 con FilterTron pickups

Gretsch Guitars G6120SH Brian Setzer Hot Rod
Gretsch Guitars G6136LBP Brian Setzer Black Phoenix
inoltre varie Guild Bluesbird e diverse Gibson Firebird V fanno parte del parco chitarre di Brian.

Amplificatori: 1963 6G6-B Fender Bassman 

Fender Bassman cabinets equipaggiati con Celestion Vintage 30 speakers
Informazioni più dettagliate (per i feticisti della strumentazione) le trovate ovviamente sul suo sito www.briansetzer.com 

Infine vediamo a questo punto come si suona la chitarra rockabilly.
In questo video didattico lo stesso Brian ci spiega i piccoli e grandi "trucchi" e segreti di un genere intramontabile e che continua ad appassionare ad ormai più di 60 anni dalla nascita. Are you ready?... Let's rock



sabato 6 ottobre 2012

The Edge of sound


Fra i chitarristi Rock "minimalisti" che hanno utilizzato la chitarra più come una tavolozza di colori creando un sound personale e facendolo diventare un proprio marchio di fabbrica The Edge (al secolo David Howell Evans classe 1961) è insieme a Andy Summers il più autorevole esponente.
Fondatore insieme a Bono della Rock band planetaria U2 The Edge è un chitarrista e un abile tessitore sonoro attraverso un accorto uso degli amplificatori (Vox AC30 su tutti) e dei delay nel cui uso (e abuso) è un vero maestro.

La carriera artistica degli U2 può essere comodamente divisa in due parti: prima e dopo "l'avvento" (mi si passi il termine messianico data la statura del personaggio) del guru dei suoni Brian Eno. E' infatti nell'ormai lontano 1984 che vede l'uscita di The  Unforgettable Fire prodotto da Brian Eno insieme a Daniel Lanoise l'inizio di un sodalizio sonoro e artistico che darà notevoli frutti.

Uno degli effetti creati insieme a Eno è lo Shimmer che consiste nel collegare insieme Delay e Pitch shifter. Ciascun pitch shifter è regolato per incrementare di una ottava la nota che riceve dal pitch shifter precedente e la serie è governata da una sequenza di delay disposti a cadenza euritmica (e.g. 250 ms, 500 ms, 750 ms, etc...) a loro volta sincronicamente collegati ciascuno ad un pitch shifter della serie. Infine vengono aggiunti dei riverberi per rendere l'effetto sonoro più mellifluo.

In genere i Delay sono almeno due e il segnale viene "splittato" in stereo e inviato a due amplificatori. In ogni amplificatore il tempo di risposta è regolato in modo differente in modo da creare una sorta di effetto surround a ping pong.


Le attrezzature impiegate e l'uso che ne viene fatto sono piuttosto complicate rimando per chi fosse interessato ad approfondire seriamente l'argomento a questa pagina (in Inglese) dove l'intero processo di creazione del sound viene spiegato in maniera alquanto dettagliata.
Il sound complessivo è comunque sempre molto ritmico e orchestrale (in realtà le chitarre si sovrappongono e diventano molte più di una) e contribuisce non poco nella resa finale del sound degli U2.
In questa videointervista The Edge nel suo studio risponde alle domande del giornalista e propone alcuni esempi sonori di utilizzo fra chitarre amplificatori e multieffetti.




venerdì 5 ottobre 2012

Pat Metheny Orchestrion


Vi piacerebbe potere suonare un intera orchestra pilotandola con la vostra chitarra? Impossibile direte voi, ma non per Pat Metheny il pluripremiato e 18 volte vincitore del Grammy Awards, chitarrista compositore e storico fondatore del Pat Metheny group.
Oggi in epoca digitale i musicisti sono da tempo abituati ormai a lavorare agevolmente con campionamenti di ogni tipo il che significa che i suoni di un intera orchestra possono essere suonati e riprodotti in studio ma che succederebbe se si volesse fare lo stesso dal vivo? 
Impossibile in teoria a meno di non avere una vera orchestra con veri musicisti che suonino per voi,ma che cosa succederebbe se poniamo un robot meccanico pilotato attraverso la vostra chitarra suonasse le partiture scritte da voi? ebbene tutto questo ora è realtà grazie al genio e alla tenacia di un artista visionario e d'avanguardia come Metheny e si chiama "Orchestrion".




Il progetto Orchestrion con cui Metheny ha girato il globo qualche anno fa nasce proprio dalla curiosità di fare rivivere in qualche modo quelle strumentazioni da fiera di fine 800, ricordate il pianoforte a manovella o interamente meccanico?  Era una di quelle meraviglie, ma a ben pensare il semplice carrilon è stato il primo vero antesignano di questo concetto di "robotizzazione" musicale.

C'è molto lavoro dietro a questo progetto sia dal punto di vista tecnico che musicale e Metheny non nasconde il suo giubilo di fronte al suo nuovo "giocattolo" sebbene sia perfettamente consapevole del valore aggiunto dalla presenza di altri collaboratori. "Si tratta solo di un esperimento" ribadisce dalle interviste e dal suo sito, comunque la si volgia vedere un risultato impressionante e che merita ancora una volta di essere "visto" e "sentito"




giovedì 4 ottobre 2012

Blues legends BB and Buddy guitar lessons


Oggi due leggende viventi del blues BB King e Buddy Guy danno il massimo davanti al video per cercare di spiegare come suonano, quali sono i loro "trucchi e segreti" del mestiere e anche per esibirsi al top della loro forma. Ci fanno divertire e ci ammaliano in questi due video che vi propongo attraverso la storia e il sound del blues, quello delle origini.

Il blues è una musica che dietro una apparente "semplicità" nasconde molte insidie, è fatta di molti ingredienti, tecnica, cuore, sound, ispirazione, tocco, ma sopratutto sempre grande equilibrio come Buddy Guy e BB King da veri maestri ci insegnano.

Have fun guitar players








lunedì 1 ottobre 2012

Bill Frisell Unspeakable guitar


Il chitarrista e compositore jazz americano Bill Frisell (Baltimora 18 Marzo 1951) è certamente una delle figure più interessanti nel panorama della chitarra moderna insieme a Pat Metheny e John Scofield. E' un "ricercatore" puro sia dal punto di vista sonoro che da quello del linguaggio musicale (non solo strettamente chitarristico).

Frisell ha un sound molto particolare e perfettamente riconoscibile che ottiene attraverso il sapiente uso e mescolanza di diversi elementi primo fra tutto le chitarre Klein attrezzate con Seymour Duncan JB pickup amplificate da Fender e Mesa boogie. Come pedali effetti fa largo uso di vari distorsori e unità delay qui di seguito potete osservarlo mentre usa e dimostra i propri effetti.




Nel corso degli anni Frisell ha registrato un immensa mole di materiale a suo nome o come session man e da diversi anni è molto attivo anche nel campo della composizione di musica da film. Questa serie di filmati che vi propongo costituiscono un racconto sonoro della sua carriera nei quali Frisell si racconta attraverso testimonianze ed esibizioni personali




Diverse trascrizioni della sua musica sono disponibili on line è interessante notare che Frisell predilige un fraseggio "dilatato" attento agli spazi sonori nei quali si inserisce con garbo e personalità sia all'acustica che elettrica. Qui lo potete osservare all'opera in una piccola libreria mentre reinterpreta da solo lavori dei Beatles




Personaggio e artista piuttosto schivo e riflessivo Frisell rifugge i grandi riflettori e le ribalte troppo illuminate, ma ha saputo comunque ritagliarsi un posto di rilievo nell'ambito della musica contemporanea con la sua gentilezza da signore composto del Maryland e con la caparbietà del ricercatore musicale sempre pronto a cimentarsi in nuove sfide. La sua discografia è sterminata ma se dovessi consigliarvi un solo titolo per aiutarvi a cominciare conoscere meglio questo grande artista senza dubbio opterei per Unspeakable col quale ha vinto anche il grammy nella categoria Best Contemporary Jazz Album nel 2005.  Unspeakable significa indicibile, inqualificabile e Bill Frisell rientra a pieno diritto in questa definizione che contiene la sua musica "enigmatica" ma anche fatta di slanci e spazi sonori come forse solo le immense distese delle praterie americane possono evocare.

sabato 29 settembre 2012

Robert Fripp guitar craft


Robert Fripp musicista e compositore britannico classe 1946 è universalmente conosciuto per avere fondato e diretto il gruppo dei King Crimson. Negli anni 70 ha lavorato molto in ambito sperimentale insieme a Brian Eno creando una personale tecnica di composizione sonora chiamata Frippertronics. Questa è basata sullo stile compositivo di Eno dei "soundscape" oggi viene realizzata in digitale ma negli anni 70 consisteva in un complesso apparato a due nastri che filtravano in continuazione il suono della chitarra aggiungendo un ritardo fra i suoni. Il risultato è la creazione di un tappeto sonoro continuo e "casuale" in perenne movimento. Una sorta di tavolozza vivente dei colori   (in questo caso suoni) che si evolvono e moltiplicano per stratificazioni generando un effetto finale "random".




Tali performance vengono definite da Fripp "un tentativo di promuovere il contatto umano sul luogo della performance" Fripp sciolse i King Crimson nel 1974 anticipando in maniera a mio avviso geniale (e provocatoria come sempre nel suo stile) i temi del deterioramento del contatto umano tra musicisti e pubblico, dovuto secondo lui a tre fattori:
1) l'escalation nelle dimensioni dei concerti, 
2) la trasformazione della musica in una sorta di sport per il pubblico, 
3) la relazione vampiresca tra pubblico e performer. 

Fripp decise di combattere questa tendenza limitando la dimensione dei concerti di Frippertronics ad una audience tra 10 e 250 persone, invitando il pubblico ad un ascolto attivo che lo responsabilizza al pari del musicista, e tenendo i concerti in luoghi come ristoranti, uffici, negozi di dischi, piccoli cinema, circoli culturali e club. Anche il comportamento tenuto da Fripp tendeva a spezzare la relazionevampiresca col pubblico, riservandosi di deludere eventuali aspettative, di essere noioso e di prendere i suoi tempi. Ogni esecuzione di Frippertronics rimane giocoforza su nastro, e Fripp usualmente riavvolgeva la bobina al termine di ciascuna esecuzione per usarla poi come base per suonare degli assolo di chitarra. Tali assolo non venivano mai registrati. Nelle parole di Fripp: "Nella situazione appropriata, con un ascolto attivo ed abbandonando i tentativi di imprigionare l'evento su nastro o pellicola, qualcosa di notevole può accadere"

Robert Fripp distingue tra Frippertronics pure ed applicate pure quando utilizzate da sole, applicate quando utilizzate in congiunzione ad altri strumenti, come orchestrazione o arrangiamento. Nel disco God save the Queen/Under heavy manners abbiamo il lato A (God save the Queen) dedicato alle Frippertronics pure, mentre il lato B (Under heavy manners) vede le Frippertronics fare da base a dei pezzi rock-dance (strumentazione: basso elettrico, chitarra e batteria) dall'andamento ipnotico. Nel brano Under heavy mannersvediamo anche un intervento vocale di un fantomatico Absalm el-Habib (la voce è riconoscibilmente quella di David Byrne), mentre nel brano The zero of the signified vediamo Fripp usare anche un altro dei suoi stilemi più tipici: la ripetizione rapida ed ossessiva di un breve riff di chitarra per tutta la durata del pezzo . Il brano The zero of the signifiedverrà riproposto nell'LP Network con il nuovo titolo di God save the King e l'aggiunta di un assolo di chitarra. Anche il brano Under heavy manners sarà riproposto nel medesimo album (in questa riedizione, la parte vocale è esplicitamente accreditata a David Byrne)


La musica è il calice che contiene il vino del silenzio.
Il suono è quel calice, ma vuoto.
Il rumore è quel calice, ma rotto.
R.Fripp


mercoledì 26 settembre 2012

The man from down under


Frank Gambale classe 1959 chitarrista Australiano di origini Italiane non ha bisogno di molte presentazioni. I più lo conoscono per il suo lavoro con la Chick Corea Electric Band a partire dalla prima metà degli anni 80. In seguito ha affiancato alla carriera di session man di lusso la sua personale solistica con molti lavori che portano la sua firma e fra i quali il mio preferito di  sempre è certamente "Thinking out loud" del 95 oltre a "Present for the future"

Gambale è inoltre un didatta serio e scrupoloso ha fondato varie scuole di musica e scritto molti libri e metodi per chitarra (dvd compresi) è noto in particolare per la sua leggendaria tecnica di sweep picking.
In Italia ha spesso collaborato con il chitarrista classico Maurizio Colonna e continua attivamente la sua attività concertistica in tutto il mondo.
Di Frank vi propongo un video tratto da una sua sessione didattica. Il brano si intitola "Isola d'Elba" e presenta il lato più melodico del nostro, e in pdf il suo "monster licks" una serie impressionante di sedicesimi snocciolati alla allegra velocità di 160 di metronomo.
Buon lavoro







lunedì 24 settembre 2012

SRV music session


Il chitarrista blues (meglio dire rock blues altrimenti i puristi si arrabbiano) Texano Steve Ray Vaughan ha rappresentato una lodevole eccezione nel periodo di MTV (da noi VideoMusic) degli anni "80.

Scoperto e lanciato da sua Maestà David Bowie mentre suonava in un oscuro club di Austin Texas SRV insieme al fratello chitarrista Jimmy è stato un innovatore del lessico Hendrixiano e ha saputo traghettare il blues al di fuori dei confini USA entusiasmando le platee di mezzo mondo col suo stile e sound inconfondibili.

Durante la sua breve e luminosa carriera solistica (di circa 8 anni dall' "82 al "90) SRV ha pubblicato solo quattro album in studio più un live.Ha saputo però in questo breve lasso temporale dare nuovo lustro all'interpretazione del blues diventando uno dei più grandi chitarristi della storia del rock. Nel 2011 infatti la rivista Rolling Stones lo posiziona al 12 posto nella lista dei 100 migliori chitarristi.

Il 27 Agosto 1990 muore in un tragico incidente di elicottero alla fine di un concerto, ricordo bene quel giorno, mi trovavo a Londra ero in casa e accesi la radio, i programmi si interruppero per dare la triste notizia e passare Riviera Paradise dal suo ultimo album In step.

SRV oltre che da Hendrix è stato molto influenzato da Albert King e ciò è sensibilmente avvertibile, nell'uso del fraseggio e dei bending.

Nella video lezione che vi propongo oggi il chitarrista francese Dominique Dazin analizza alcune delle particolarità dello stile e del sound di SRV attraverso la riproposizione e analisi di alcuni dei brani più famosi del repertorio del chitarrista Texano.  Buona visione.




sabato 22 settembre 2012

Purple haze


Purple haze (clicca per scaricare il pdf) brano classico di Jimy Hendrix uscito nel 67 e poi pubblicato nel album "Are you experienced"appartiene sicuramente e di buon diritto al novero dei riff di chitarra più famosi di tuti i tempi.

Personalmente ho un ricordo particolare legato a questo brano/riff famosissimo, rammento il mio ingresso al Palalido di milano nei primi anni 80, suonavano i leggendari Weather Report capitanati dal grande Joe Zavinul, quando sento un suono incredibile provenire dallo stage.

Mentre la grande folla assiepata mi impediva di vedere potevo chiaramente sentire il riff di purple haze vibrare nell'aria. A quel punto mi domandai se per caso il gruppo avesse assunto un chitarrrista (i weather erano famosi per non averne cosa che all'epoca era certamente originale dato che i chitarristi erano ovunque) e invece scopro facendomi finalmente largo tra la folla che era il grande grandissimo Jaco Pastorius che suonava il suo tributo a Hendrix e credetemi mai suono fu più bello dopo di lui.

Il Riff e il brano non sono difficili in se, attenzione come sempre alla pennata e ai legati d'espressione che conferiscono il sound giusto. Per il resto è d'obbligo il Marshall e una Stratocaster se volete avvicinarvi al sound di Jimy. Buon divertimento

Manuel Belli

mercoledì 19 settembre 2012

GuitarTV


Fra le news di oggi per i "chitarrofili" vi segnalo GuitarTV di Steve Vai sulla rete, filmati seminari e interviste in collaborazione col MI di LA 24h 7 days a week come da cartellone. Vi segnalo fra l'altro questa clinic di "Batgirl" guitar player Jennifer Batten al MI che potete seguire proprio su Guitar tv.
Have fun guitar players!!!!!!

Guitar lessons


Lezioni singole private sia nel mio studio che online via skype.
Principianti/avanzati Blues, Jazz, Rock.  Qui di seguito alcuni degli argomenti fra cui potete scegliere per creare il vostro piano studi personalizzato.

  • Tecnica
  • Scale e arpeggi modali
  • Studio dell'improvvisazione
  • Sound & effetti
  • chord voicing
  • chord melody
  • rock and blues playing
  • fraseggio jazz
  • registrazione e sound
  • conoscere la tastiera
  • chitarre e amplificatori
  • arpeggi e uso di triadi aumentate e diminuite
  • lettura della musica,armonia,solfeggio
Le lezioni sono di 45 min ciascuna, con materiale didattico originale pdf,trascrizioni,audio/video e backing tracks da me fornite. Per info e contatti: manuelbelli@hotmail.com


martedì 18 settembre 2012

Scott Henderson new record with Tribal Tech

E' uscito il nuovo album, a distanza di quasi 12 anni dal precedente "Rocket science" di Scott Henderson coi Tribal Tech. Nel frattempo dopo essere diventato padre e avere girato il mondo col blues trio Scott ha trovato il tempo di partecipare a numerosi progetti solistici ed è sempre impegnato attivamente nell'insegnamento sia al MI di LA in California che attraverso le sue numerose clinics in Europa, Asia o Sudamerica. Personalmente ho avuto il piacere di conoscere Mr Henderson in occasione di alcuni seminari organnizzati dall AMM presoo la quale insegno da ormai molti anni.

 Scott è un artista ricco di umorismo e una persona molto affabile, un perfezionista nel suo lavoro e un infaticabile "live player"sempre on the road portando la sua musica ovunque gli sia possibile.
E' un didatta straordinario e molto raffinato oltre che un fine ed eclettico compositore e strumentista e guarda caso... uno dei migliori chitarristi del mondo.

L'intervista che vi propongo è molto interessante e ovviamente in lingua originale (attraverso un "collega" blogger statunitense). Scott ha modo di riflettere sul suo lavoro e le sue esperienze degli ultimi 20 anni e non risparmia nessuno, in particolare l'industria musicale vittima ormai della pirateria e che non permette agli artisti di concentrarsi su prodotti di qualità. A questo proposito Scott (nel suo solito stile ironico ma mordente) ha addirittura creato un piccolo cartoon, antipirateria digitale.




L'intervista  è molto lunga e articolata e vale la pena di essere letta integralmente riporto solo l'ultimo passaggio a mo' di epitaffio e chiusura apponendo questa volta anche la mia firma. Go Scott keep on rocking

Final question - what's your goals for the future, regarding your career?
Basically, to make more money. I want to keep doing what I'm doing, I just want to get paid more for doing it (laughing). I'm not going to change the music so I can make more money - I'm not that type of a musician. I write what I like, and hope there are fans that want to listen to it. If I wanted to make money, I'd be writing Kenny G music, but I'd also be miserable.

John McLauglin on improvisation and transformation



“See clearly ... feel deeply”: Improvisation and Transformation John McLaughlin Interviewed by Daniel Fischlini

John McLauglin one of the most influencial musician and guitar player of our time gives an extensive interview about music playing, guitar, improvisation and spirituality.

lunedì 17 settembre 2012

A lezione da Gary Moore

Ad appena poco più di un anno dalla scomparsa, vorrei ricordare Gary Moore con un piccolo video didattico. Spesso la domanda che in tutti gli anni di insegnamento mi sono più sentito riproporre dagli studenti è: "come si fa ad avere questo o quel suono?" Guardate questo piccolo video e troverete la risposta (una delle risposte almeno). Gary suona con varie chitarre collegate ad un piccolo combo in uno studio eppure..... il suo sound c'è tutto a dimostrazione ancora una volta, che il suono viene prima di tutto dalle dita, dall'esperienza, ma... anche e sopratutto dal "cuore"di chi suona. RIP Gary Moore


domenica 16 settembre 2012

Amplitube per Ipad


Settembre, 2012 - IK Multimedia, azienda leader nella telefonia mobile di musica, strumenti per la creazione di interfacce e accessori, ha annunciato il rilascio di AmpliTube ® 2.6 per iPhone / iPod touch / iPad.

Questo aggiornamento speciale include la disponibilità di 5 modelli nuovi con alcuni dei migliori amplificatori vintage e moderni del mondo (e produttori di effetti) Soldano ®, Ampeg ® e T-Rex ®.

Il rilascio di AmpliTube 2.6 per iPhone / iPod touch / iPad coincide con la creazione della nuova interfaccia mobile IK Multimedia, iRig ™ STOMP - uno stompbox cellulare che interfaccia la chitarra (in base all' adattatore di interfaccia per chitarra iRig) - fornisce un "palcoscenico" in pronta soluzione che può essere integrato in una pedaliera e collegata direttamente all'amplificatore e sistemi PA.

AmpliTube per iPhone / iPod touch / iPad è un sistema per chitarra/basso completo oltre che studio di registrazione che permette ai musicisti di "jammare" ovunque con suound di classe mondiale. Replica infatti  via digitale una tradizionale catena di segnali chitarra con pedaliere, testate amplificatore, cabinets, modelli di microfono e un espandibile studio di registrazione multi-traccia.

Sul versante amplificatori, AmpliTube 2,6 aggiunge l'incredibilmente potente e solido voicing del "Lead Overdrive Super" Soldano SLO-100 head Watt, uno dei sound certamente più celebri e il cuore e l'anima di molti musicisti rock, metal e  blues dal 1987. Per quanto riguarda invece il suono rotondo a marchio Motown, AmpliTube 2,6 ora offre ai bassisti il B-15R Ampeg Portaflex modello "Flip Top".

Per i "drogati" da pedaliera, la soddisfazione proviene da tre nuove proposte: il T-Rex ® Ingegneria Overdrive "Moller" Classic, il Metal Distortion pedale AmpliTube per il guadagno estremo e sustain e l' AmpliTube "Big Pig" pedalino di distorsione con toni "smooth" sustain e compressione pesante sul modello vintage classico.

Questi modelli, combinati con la vasta selezione di attrezzi disponibili da top marchi come Fender ® o chitarristi/endorser come Slash  contribuiscono ad elevare AmpliTube come uno dei migliori sistemi sonori "premium" per chitarra / basso oltre a offrire una unità di registrazione per i "mobile players"

Con oltre 5 milioni di download, AmpliTube definisce lo standard ed è il leader per la chitarra portatile e studio Categoria registrazione app. Gli utenti esistenti di AmpliTube per iPhone iPod touch o iPad possono acquistare (prezzi USA) come singoli i modelli a "la carte" a partire da $ 2.99. Per i nuovi utenti, AmpliTube 2,6 costa $ 19.99. Un LE ($ 2.99/iPhone solo) e una versione gratuita di AmpliTube 2.6 sono disponibili anche con un numero limitato di modelli.

Per ulteriori informazioni e demo video, visitare il sito:
www.ikmultimedia.com

Chitarra baritona

La chitarra baritona è una variazione della chitarra normale, con una scala più lunga che permette un'accordatura più bassa. La sua prima apparizione si ha nel mondo della musica classica. L'azienda Danelectro fu la prima ad introdurre la chitarra elettrica baritona alla fine degli anni cinquanta. Poco dopo anche la Fender rilasciò il Bass VI che può essere descritto sia come una chitarra baritona che come una chitarra basso. La chitarra baritona inizialmente non ebbe successo fra i musicisti e gli ascoltatori.

 In seguito poi lo strumento inizio ad apparire nella surf music, nonché come sottofondo nelle colonne sonore di molti film, specialmente negli spaghetti western. Nella storia più recente la chitarra baritona ha trovato impiego nel rock e nel metal. Le chitarre baritone hanno anche la capacità di essere usate come chitarre basso se suonate correttamente. L'accordatura standard di una chitarra (dalla corda più bassa a quella più alta) è MI-LA-RE- SOL-SI-MI. Le chitarre baritone sono solitamente accordate una quinta giusta più in basso (LA-RE-SOL-DO-MI-LA), una quarta giusta più in basso (SI-MI-LA-RE-FA#-SI), una terza maggiore più in basso (DO-FA-LA-RE-SOL-DO) o un'ottava più bassa. Gretsch, Fender, Gibson (EB-6), Jerry Jones, Burns London e molte altre aziende hanno prodotto chitarre baritone sin dagli anni sessanta, sebbene sempre in piccolè quantità a causa della bassa popolarità dello strumento.

 Le chitarre baritone hanno un corpo più largo rispetto alle chitarre standard, specialmente in caso di strumenti acustici, e hanno una scala più lunga che permette alle corde di essere accordate più basse pur rimanendo a una tensione circa pari a quella delle altre chitarre. Su una chitarra normale (acustica, steel, elettrica) la lunghezza della scala (distanza tra bloccacorde e ponticello) è solitamente compresa tra 24.9" e 25.7", e lo spessore delle corde in diametro va da.012" a.054". La lunghezza della scala per varie chitarre baritone varia invece da 27" a 30.5", e lo spessore delle corde dallo standard.012 - .054" a.017 - .095". Sostanzialmente le chitarre baritone sono simili alle chitarre normali ma con maggiore volume alle medie frequenze, per il fatto che la lunghezza maggiore della scala e le corde più pesanti danno un timbro più basso allo strumento. Sono suonate solitamente col metodo del "tic-tac bass" in cui una chitarra baritona smorzata raddoppia le parti suonate dalla chitarra basso o dal contrabbasso. Il metodo è usato spesso nella musica country Chitarristi baritoni [modifica] La chitarra baritona è stata usata nelle registrazioni da Merle Haggard, Johnny Cash, Wes Borland, Dwight Yoakam, George Jones, e Willie Nelson, spesso raddoppiando la parte del basso acustico.Brian Wilson ha spesso inserito chitarre baritone nei suoi arrangiamenti per i The Beach Boys, come in "Dance, Dance, Dance" o "Caroline, No". Anche il cantante Folk-Pop Jimmie Rodgers preferiva la chitarra baritona, che può essere ascoltata nelle battute iniziali di "Woman from Liberia".Ian Mackaye usava una chitarra baritona quando suonava con i suoi The Evens. Le band metal iniziarono a usare la chitarra baritona nei primi anni novanta, non appena iniziarono a diventare popolare le accordature abbassate ("down-tune" o "drop-tune").

 Il chitarrista Jazz Pat Metheny utilizzò delle chitarre baritone prodotte da Linda Manzer nel suo album solista del 2003 One Quiet Night. Anche Ani DiFranco suonava spesso chitarre baritone, incluse quelle di produttori quali David Berkowitz, Joe Veillette e Alvarez, impiegando frequentemente accordature alternative. Clifton Hyde ha aggiunto la sua chitarra acustica baritona alle musiche diSigur Rós, Gato Loco, e Pape Armond Boye. Dylan Carlson della band drone metal Earth suona una chitarra baritona nell'LP del 2005Hex (Or Printing in the Infernal Method). Nico Audy-Rowland dei Trocadero è conosciuto anche per il suonare una chitarra baritona Danelectro durante il suo lavoro per il tema musicale della serie machinima Red vs. Blue. Pete Loeffler degli Chevelle usa una PRS Custom 22's,24's con manico baritono oltre a due Fender Stratocaster Baritones. Ko Melina dei The Dirtbombs suona una Fender Jaguar Baritone Custom. Le baritone sono state usate anche dalla band britannica dei The Cure, nella produzione del loro primo cupo album Faith nel 1981. Teppei Teranishi dei Thrice suona una chitarra baritona nella maggior parte dell'album The Alchemy Index. Dave Matthews suona una baritona in alcune canzoni, quali "The Space Between" e "Some Devil". Parker Lauzon degli Evans Blue usa un Ibanez baritona nel secondo album "The Pursuit Begins When This Portrayal of Life Ends" in "Shine Your Cadillac", "Q", "Pin-Up", "Fear", e "The Pursuit". Brian 'HEAD' Welch usa Ibanez baritone nel suo album di debutto da solista "Save Me From Myself". Chest Rockwell usa una chitarra baritona nella sua canzone "Body Prop 3".

 Il musicista viaggiatore australiano (già membro di The Stu Thomas Paradox, Dave Graney, Kim Salmon, The Brass Bed) utilizzo una chitarra baritona Barracuda per un certo numero di anni, suonando assoli, e con i The Lurid Yellow Mist assieme a Dave Graney & Clare Moore, Kim Salmon e Billy Miller dei The Ferrets. (from wikipedia the free enciclopedia)


sabato 15 settembre 2012

Shut up' n play yer guitar



The Frank Zappa  guitar book The Frank Zappa Guitar Book is a book of musical transcriptions of some of Frank Zappa's guitar solos. The Frank Zappa Guitar Book was distributed by The Hal Leonard Publishing Corporation in 1982, and is currently out of print. The music was transcribed by Steve Vai. Vai has talked about some of his experiences while transcribing this book: "Frank gave me these two cassettes filled with wild guitar playing, some of which was released on the Shut Up 'N Play Yer Guitar records, and some of which has never been released. And the more I transcribed, the more he piled the stuff on. At the time, I was getting paid $10 a page, and it would take me three days to do one page!"







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The Frank Zappa Guitar Book (Transcriptions By Steve Vai) pdf
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venerdì 14 settembre 2012

The real boogie for guitar


The real boogie  (click the link to download the pdf) is a song that I worked on years ago. I remember as a kid a song of Joe Satriani contained in his debut album I think it was "Surfing with the alien". It was called "Satch Boogie" and I transcribed the first part, I liked the way it was built and the frenzied rhythm rock shuffle of Joe. Later on with SRV  and then Scott Henderson (who I have known and with whom I had the honor of playing with) I was able to better familiarize with some rhythmic aspects of American blues and rock blues and hopefully to better incorporate all this into my own musical world. Remember It's extremely important to study and learn from the great masters but never forget your uniqueness, never necessarily become some music "parrots".

In order to better play the transcription I propose here and that is of a certain difficulty I recommend you to listen the recorded audio first; which you find on www.manuelbelli.com
It is certainly not a song for beginners but for intermediate / advanced I certainly  will have to write more articles and submit exercises for all types of students and enthusiasts to 6 strings but I just wanted to open as the first blog post with a song "that really rocks" so to begin with.

Beware of the picking right hand and in general, which must always be smooth, remember that much of the sound on the instrument is given by the kind of picking you decide to use,this comes even before the amplifiers, instruments or the strings (to be discussed). Try to learn the riffs and to have the right timing at first.  that will guide you through the whole performance. Hope you have fun and please write me a note if you feel like it with your observations.

MB

The real boogie for guitar

The real boogie (clicca sul link per scaricare il pdf) è un brano a cui ho lavorato anni fa. Mi ricordo da ragazzo un brano di Joe Satriani contenuto nel suo disco d'esordio mi pare fosse "Surfing with the alien". Il brano in questione era Satch Boogie di cui trascrissi la prima parte, mi piaceva come era costruito e il ritmo rock shuffle indiavolato di Joe. In seguito attraverso SRVaughan prima e Scott Henderson poi (che ho conosciuto e con cui ho avuto l'onore di suonare) ho potuto meglio familiarizzare con alcuni aspetti ritmici del blues e rock blues americano e incorporarli meglio nel mio personale mondo musicale. E' importante studiare ed apprendere dai grandi maestri ma senza mai dimenticare la propria unicità senza diventare necessariamente dei "pappagalli" musicali.

Al fine di suonare al meglio la trascrizione che qui vi propongo e che è di una certa difficoltà consiglio di ascoltare bene l'audio da me registrato che trovate su www.manuelbelli.com
Non è certamente un brano per principianti ma solo per studenti di livello intermedio/alto avrò modo di scrivere altri articoli e presentare esercizi per tutte le tipologie di studenti e appassionati alla 6 corde ma volevo aprire come primo articolo sul blog con un brano "tosto" così per cominciare.

Attenzione alla pennata e alla mano destra in generale che deve sempre risultare fluida, ricordate che molto del sound sullo strumento è dato dalla pennata che decidete di utilizzare prima ancora che dagli amplificatori o dalle corde (di cui parleremo). Cercate di imparare prima il riff e di possedere il giusto timing che vi guiderà attraverso tutta l'esecuzione. Buon divertimento e scrivetemi pure due righe se ne avete voglia con le vostre osservazioni.

MB